venerdì 6 luglio 2012
BOA MORTE: UNA PERLA, LE LACRIME, L'ADDIO
Australia-Portogallo, gli oceanici si giocano il primo posto del girone, il Portogallo è matematicamente eliminato. Il tecnico svedese Alfano chiama mister Zuccarini, attuale allenatore del Portogallo e gli suggerisce la mossa della serpe nera. Convinto, il ct di Caracas decide di mandare in campo Boa Morte, 35enne dal passato in Premier League e che ora milita negli Orlando Pirates. Al 30esimo del primo tempo il boa nero portoghese raccoglie una corta respinta dell'insuperabile Schwarzer (miglior portiere del torneo), ma anziché ribadire in rete decide coraggiosamente, e con sorpresa degli 80mila presenti, di allontanarsi spalle alla porta. Superata la linea dell'area di rigore, quando ormai tutto sembra sfumato, il Boa, come un vero serpente velenoso, si gira e con un tocco sotto bello teso beffa l'incredulo portierone australiano. La gente allo stadio si alza in piedi a battere le mani. Boa Morte non ci crede, impazzisce di gioia, sa che con ogni probabilità quella sarà la sua ultima partita in nazionale. Il gol non conta ai fini del passaggio del turno, ma conta per lui. Il fatto di aver fatto esplodere un intero popolo calcistico, di tutte le fedi e di tutti i paesi, in una standing ovation è la cosa più bella che gli potesse capitare. Lui, non tanto abituato a segnare, ma che in passato aveva raccolto più di un complimento (proprio mister Alfano disse: "Questo giocatore ha talento da vendere, se lo avessi con me sarebbe sempre un titolare inamovibile"). A fine gara le lacrime, i complimenti di tutto il mondo per il gol fantastico realizzato e quel probabile addio alla Nazionale che lascia l'amaro in bocca a tutti gli amanti del calcio.
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